Facciamo Sixtema con Api Libere
Scoprirai che lasciare un’impronta sostenibile ha un lato più che dolce
UN DOLCE NATALE
Sixtema e Api Libere insieme per portare un reale impatto positivo nel territorio.
Api Libere è un progetto dedicato alla salvaguardia e alla protezione delle api. Nasce a Reggio Emilia dall’idea di due giovani ragazze Annalisa e Veronica che hanno trovato una soluzione ecologica e sostenibile per prendersi cura del territorio. L’iniziativa Api Libere contribuirà inoltre a realizzare un giardino ecologico a Reggio Emilia, un luogo sicuro e confortevole per le api che potranno produrre miele, polline e cera e che non vediamo l’ora di visitare.
Sixtema ha deciso di intraprendere questo progetto al fine di sensibilizzare le persone sulla necessità di preservare le api e la loro salute. Nello specifico, siamo felici di annunciare che nell’organico aziendale fanno ora parte 165 api. Abbiamo deciso di adottare un’ape per ogni dipendente, perché crediamo nel nostro territorio e riteniamo di dover fare la nostra parte. Riteniamo che esse siano una componente vitale per la sopravvivenza dell’ecosistema e per la conservazione della biodiversità del territorio garantendo la riproduzione di molte piante e alimenti.
Inoltre, l’apicoltura è un importante settore economico. In tutto il mondo, l’apicoltura è di fatto una fonte significativa di reddito per molti agricoltori. In Italia vengono prodotti miele e prodotti derivati, tra cui polline, cera, propoli e polline per l’alimentazione degli animali domestici.
A Natale si è tutti più buoni, il resto dell’anno pure!
Il progetto che abbiamo deciso di intraprendere con Api Libere non sarà una iniziativa spot ma un viaggio che mira a sostenere nel tempo le nostre api, preservare la biodiversità e l’ecosistema che ci accoglie.
Nel corso del 2023 verranno svolte diverse attività di sensibilizzazione al fine di promuovere una quotidianità sostenibile all’interno e all’esterno dell’ecosistema aziendale, diffondendo l’educazione ambientale e la consapevolezza sulla situazione attuale delle api. Tra queste è già in programma una visita guidata agli alveari adottati per vedere da vicino il lavoro degli apicoltori e l’importanza di preservare l’ecosistema. Non vogliamo certo che le nostre api si sentano sole!
E per i nostri dipendenti? Ognuno avrà la propria ape e potrà godere del miele prodotto da Api Libere.
Questo Natale si prospetta a dir poco goloso!
Siamo entusiasti di questa iniziativa ma insieme possiamo fare anche di più!
Con il tuo aiuto, possiamo aiutare Api Libere a raggiungere il loro obiettivo di preservare l’ecosistema delle api e garantire la loro salute.
Il rapporto con il Territorio è da sempre centrale nella proposizione di Sixtema nonché un vanto per la nostra realtà. Contribuire concretamente alla cura e alla sostenibilità del nostro ecosistema è per noi non solo un piacere ma un orizzonte strategico.
Claudio Scaramelli – CEO Sixtema
Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire; in particolare in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono attualmente minacciate di estinzione (IUCN, 2015). Senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
Negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori. A scala globale, più del 90% dei principali tipi di colture sono visitati dagli Apoidei e circa il 30% dai ditteri (tra cui le mosche), mentre ciascuno degli altri gruppi tassonomici visita meno del 6% delle colture. Alcune specie di api, come l’ape occidentale (Apis mellifera) e l’ape orientale del miele (Apis cerana), alcuni calabroni, alcune api senza pungiglione e alcune api solitarie sono allevate (domesticate); tuttavia, la stragrande maggioranza delle 20.077 specie di apoidei conosciute al mondo sono selvatiche.
Gli impollinatori svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell’ecosistema. Si stima che l’87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale per la riproduzione sessuale, e questo varia dal 94% nelle comunità vegetali tropicali al 78% in quelle delle zone temperate (IPBES, 2017). E’ stato dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione animale (Klein et al., 2007); inoltre l’incremento del valore monetario annuo mondiale delle produzioni agricole ammonta a circa 260 miliardi di euro (Lautenbach, 2012). In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori (EFSA, 2009).
La protezione degli insetti impollinatori, in particolare apoidei e farfalle è quindi di fondamentale rilevanza, poiché essi svolgono un importante ruolo nell’impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
Le api forniscono inoltre preziosi prodotti dell’alveare quali: miele, polline, pappa reale, cera, propoli, veleno, da sempre utilizzati ed apprezzati dall’uomo.
La maggior parte delle piante di interesse agricolo necessita degli insetti pronubi per l’impollinazione. A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi.
Il declino della presenza dei pronubi selvatici ha fatto si che l’importanza delle Apis mellifera sia diventata fondamentale per alcune colture.
In Europa, quasi metà delle specie di insetti è in grave declino e un terzo è in pericolo di estinzione. Il cambiamento dell’habitat e l’inquinamento ambientale sono tra le principali cause di questo declino. In particolare, l’intensificazione dell’agricoltura negli ultimi sei decenni e l’uso diffuso e inarrestabile dei pesticidi sintetici rappresenta uno dei principali fattori di decremento delle popolazioni e di perdita di biodiversità degli insetti pronubi negli ultimi tempi.
La conclusione è chiara: o cambieremo subito il nostro modo di produrre cibo, oppure la maggior parte degli insetti arriveranno all’estinzione entro pochi decenni.
Le ripercussioni che ciò avrà per gli ecosistemi del pianeta nei prossimi anni potrebbero essere molto gravi, poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi del Pianeta.
Il ripristino degli habitat naturali, insieme ad una drastica riduzione degli input agro-chimici e alla “riprogettazione” agricola, è probabilmente il modo più efficace per evitare ulteriori diminuzioni o scomparse degli insetti impollinatori, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva.
Ad esempio, filari, siepi e prati impiantate ai margini del campo aumentano l’abbondanza di impollinatori selvatici, come pure la rotazione delle colture con trifoglio o altre leguminose può incrementare l’abbondanza e la diversità dei bombi, che a loro volta migliorano la resa delle colture e la redditività dell’azienda. Queste pratiche di “ingegneria ecologica” non solo favoriscono gli impollinatori, ma conservano anche i nemici naturali degli insetti che sono essenziali per contenere le specie di parassiti erbivori che attaccano numerose ed importanti colture.
Tuttavia, affinché queste misure siano efficaci, è fondamentale che gli attuali modelli di utilizzo dei pesticidi, principalmente insetticidi e fungicidi, siano ridotti al minimo per consentire il recupero delle popolazioni di insetti e dei relativi servizi di “controllo biologico” dei patogeni.
In molti dei sistemi agricoli presenti nel mondo, il controllo biologico costituisce un mezzo sottoutilizzato ma economicamente efficace e a basso impatto ambientale per risolvere i problemi dei parassiti delle colture, in grado di preservare la biodiversità sia all’interno che al di fuori delle aziende agricole.
https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/notizie/il-ruolo-delle-api
V. Silli, V. Bellucci